L’IMPIANTO FRIGORIFERO COME SISTEMA

Nicola Taraschi

 

 

1. PREMESSA

In termotecnica l’impianto viene costituito collegando una serie di componenti, dei quali i costruttori forniscono le specifiche, ossia le prestazioni offerte dal prodotto in funzione delle condizioni di funzionamento che lo caratterizzano. Qual è il funzionamento dell’insieme nelle varie condizioni di lavoro?

Se il software cerca di riprodurre, in senso logico, sia le prestazioni dei componenti che i collegamenti che intercorrono fra di essi, possiamo dire di aver costruito un sistema, ossia un modello che simula il funzionamento e quindi le caratteristiche dell’impianto. La facilita’ di sostituire un componente con un altro e di variare le condizioni operative , permette uno studio teorico il cui fine e’ quello di ottimizzare le prestazioni tecnico-economiche dell’impianto stesso. Nel caso specifico l’analisi affronta gli impianti frigoriferi, con una prima fase che riguarda i componenti fondamentali ed una seconda alcuni schemi tipici.

2. I COMPONENTI

2.1 I GRUPPI FRIGORIFERI

I costruttori forniscono in genere le caratteristiche dei gruppi frigoriferi (potenza frigorifera resa qFRIG, potenza assorbita qASS) in funzione della temperatura del fluido condensante (aria od acqua) tFC e della temperatura di uscita dell’acqua refrigerata dall'evaporatore tEU. In alternativa le stesse grandezze di cui sopra sono rese in funzione della temperatura di evaporazione tEV e di condensazione del fluido frigorifero tCON. Un modello numerico che descrive con buona precisione queste caratteristiche e' un polinomio del tipo:

Z=A1+ A2 X + A3 Y + A4 X2 + A5 Y2 + A6 XY + A7 X3 + A8 Y3 + A9 X2 Y + A10 Y2 X + A111 X4 + A12 Y4 + A13 Y2 X2 + A14 Y X3 + A15 X Y3 (1)

dove :

: costanti che caratterizzano il legame analitico

Il componente gruppo frigorifero sarà pertanto esprimibile in forma analitica nelle sue due grandezze caratteristiche, potenza frigorifera e potenza assorbita , funzione delle grandezze tEV e tCON :

qFRIG=F1(tEV,tCON) (2)

qASS=F2(tEV,tCON) (3)

mentre sarà :

EER= qFRIG / qASS

In alternativa , le espressioni (2) (3) possono essere ridefinite in funzione della temperatura dell’acqua refrigerata in uscita dall’evaporatore e di quella del fluido condensante:

qFRIG=F1(tEU,tFC) (2’)

qASS=F2(tEU,tFC) (3’)

Dove le funzioni F1, F2 caratterizzano il legame analitico espresso nella (1).

2.2 LE BATTERIE ALETTATE

La batteria alettata e’ il componente tipico dell’impianto di condizionamento e si può dire l’utilizzatore dell’energia frigorifera prodotta .Nel caso che l’aria umida condensi nella batteria vi e’ scambio di calore sensibile e latente. Considerando un solo rango le equazioni che governano il bilancio termico saranno:

qsens= KAF [(tai+tau)/2 -(thi+thu)/2] (4)

qsens= 1004 qmA (tai-tau) (5)

qtot= 4186 qmH (thi-thu ) (6)

Si suppone che a trasformazione avvenga secondo la linea che unisce il punto iniziale caratterizzante le condizioni di ingresso dell’aria umida con la temperatura di batteria sulla curva di saturazione , in questo caso media fra l’ingresso e l’uscita dell’acqua. Nel diagramma psicrometrico inoltre la pendenza p di questa linea inclinata dell’angolo a ,e’:

p=tg a =D x/D t

dove D x e’ la variazione di umidità specifica e D t la variazione di temperatura di bulbo secco corrispondenti. La potenza termica sensibile qsens dell’aria e’:

qsens=1004 qmA D t

e quella latente qlat::

qlat=2480 qmA D x

inoltre:

qtot=qsens+qlat

per cui:

qtot=1004 qmA D t (1 +2,47 D x/D t).

oppure:

qtot= qsens Z

Ponendo Z=(1+2,47 D x/D t), le equazioni (4) e (5) diventano, rispettivamente:

qtot=KAF Z [(tai+tau)/2 -(thi+thu)/2] (4’)

qtot= 1004 qmA Z (tai-tau) (5’)

In pratica le equazioni scambio termico sensibile possono essere trasformate in scambio termico totale attraverso il coefficiente di correzione Z .Nel caso di più ranghi queste equazioni vanno scritte per ogni rango . Poiché sono note a priori, solo le temperature di ingresso dell’aria e dell’acqua ,risultano incognite tutte le altre temperature dei 2 fluidi. Il calcolo sarà iterativo fino a rispettare , per ogni rango, le (4’) e (5’) .Un esempio di calcolo viene riportato nella tabella I , con questi valori assegnati:

TABELLA I

punto    th(°C)    ta(°C)   x(g/kg)
  1      10,55     27,50     12,40                          
  2       9,40      23,17     11,22                          
  3       8,45      19,63     10,20                          
  4       7,65      16,74       9,32                          
  5       7,00      14,39       8,58                         
rango   potenza termica(W)    p                                 
  1     22176             0,273                          
  2     18598             0,289                          
  3     15500             0,303                          
  4     12787             0,315                          
qsens= 40155 W      qtot=69061 W qlat  = 28906 W 
qlat/qtot=0,419 

Dal punto di vista del calcolo il componente "batteria alettata" avra’ una potenza termica qB, fissati tutti gli altri parametri, esprimibile come:

qB= F3 (tEU)

dove il legame analitico che esprime F3 è legato alle considerazioni sopra esposte.

2.3 GLI AEROEVAPORATORI

L’aeroevaporatore e’ uno scambiatore di calore tra il fluido frigorifero e l’ambiente. La potenza termica scambiata qAE dipende dalla temperatura del fluido frigorifero e da quella dell’ambiente, sarà:

qAE= F4(tAMB,tEV)

Dove il legame che caratterizza la variabile dipendente qAE con le variabili indipendenti tAMB, tEV sara’ del tutto simile alla (1)

2.4 I CONDENSATORI AD ARIA

La potenza termica scambiata qAC e’ valutabile con l’espressione:

qAC= KC (tEV-tARIA) FC

dove:

Oppure ,in definitiva, ponendo KC = KC · FC:

qAC = KC (tEV-tARIA)

Per tARIA=25 ° C e tEV= 40 ° C si ha qAC = KC. La costante, quindi, è la potenza termica scambiata nelle condizioni indicate.

2.5 LA TORRE EVAPORATIVA

La torre evaporativa e’ essenzialmente uno scambiatore di calore in cui i fluidi, l’aria esterna e l’acqua calda proveniente dal condensatore dell’impianto frigorifero, vengono a contatto. Se supponiamo costante la portata alla torre (la portata e’ generalmente assunta 0,048 L/s per kW di potenza fornita) possiamo esprimere il salto termico D tT che subisce l’acqua nella torre come funzione della temperatura di bulbo umido dell’aria tbu e della temperatura di ingresso dell’acqua tTI . Il legame cui faremo riferimento e’ quello indicato dall’ASHRAE [1] per una tipica torre evaporativa, e gia’ analizzato in [2] . Sara’ quindi:

D tT = F5 (tbu,tTI)

mentre la potenza termica qT sarà:

qT = 4186 qmT D tT

dove F5 è un legame analitico simile alla (1).

2.6 L’ACCUMULO DI GHIACCIO

Consideriamo il caso di accumulo con serpentina immersa in vasca ,al cui interno circola il fluido frigorifero o salamoia ,e al cui esterno si forma il ghiaccio. Se consideriamo trascurabile l’accumulo di calore sensibile rispetto a quello latente l’energia termica E trasmessa nel tempo dt sarà, [3]:

E = KAINT (tEV – tV) dt (7)

Dove la trasmittanza K del tubo e dello strato di ghiaccio (si suppone trascurabile la resistenza termica dello spessore di tubazione ) è:

K=1/(1/hINT +(ln(r/rINT)/l rINT )+rINT/hEST r)

Questa energia va ad aumentare lo spessore di ghiaccio, secondo l’equazione:

E =2 p r dr L Eg (8)

dove :

Uguagliando le espressioni (7) e (8) si ha:

dr/ dt = K (tV – tEV) rINT/ r Eg

Questa equazione differenziale può essere risolta per intervalli di tempo discreti trovando il valore di dr e quindi la funzione r = F(t ) . Una analisi agli elementi finiti [4] non trascurando il calore sensibile , da risultati più accurati, ma il tempo di elaborazione è molto maggiore. Pertanto nello schema del gruppo frigorifero l’evaporatore è costituito dalla serpentina dove le potenze termiche saranno:

q = KAINT (tV – tEV) (9)

q = hEST AEST tV (10)

3. GLI IMPIANTI

3.1 L’IMPIANTO CON AEROEVAPORATORI E CONDENSAZIONE AD ACQUA

Le equazioni che governano il sistema saranno:

Relativamente al gruppo frigorifero:

qFRIG=F1(tEV,tCON) (11)

per gli aeroevaporatori:

qAE=NEV · F4(tAMB,tEV) (12)

dove NEV è il numero di aeroevaporatori. Dovra’ essere naturalmente: qFRIG= qAE

La potenza termica smaltita al condensatore del gruppo frigorifero e’:

qCON=F2(tEV,tCON) (13)

Quella relativa allo scambiatore:

qSC=KAC [tCON-(tTI+tTU)/2] (14)

 

 

E per la torre evaporativa:

qT= 4186 qmT D tT (15)

E naturalmente: qCON= qSC = qT

Queste equazioni possono essere risolte note che siano le grandezze: tAMB ,tbu, qmT, KAC, NEV e le caratteristiche dei componenti che determinano le funzioni F1,F2..,che sono state ricavate dai cataloghi dei costruttori [5] [6] [7] .Il calcolo iterativo deve individuare i valori di tEV e di tCON che sono le variabili indipendenti del problema , dalle quali dipendono tutte le altre grandezze. I grafici di figura 2 sono stati realizzati con i seguenti dati:

All’aumentare della temperatura dell’ambiente refrigerato aumentano sia la temperatura di evaporazione tEV che di condensazione del fluido frigorifero tCON. Mentre però la temperatura

tCON aumenta in misura minima maggiore è l’aumento della temperatura tEV. Aumenta la potenza frigorifera qFRIG e migliora il EER per effetto dell’aumento della tEV . In definitiva si ha, nel campo di variazione di tAMB fra –5° C e +5° C un aumento di qFRIG del 35% e un aumento del EER del 16%.

FIGURA 1: impianto frigorifero con aeroevaporatori come unita’ terminali e con torre evaporativa come unita’ di condensazione

3.2 L’IMPIANTO CON AEROEVAPORATORI E CONDENSAZIONE AD ARIA


Le equazioni che governano il sistema (FIGURA 3) sono simili a quelle scritte nel punto precedente. Risultano uguali quelle (11) (12) mentre variano quelle relative alla sezione condensante che diventano:

qCON= F2(tEV,tCON) (16)

qAC= K’C (tEV-tARIA) (17)

e naturalmente qAC= qCON

I dati relativi allo schema di figura 3 sono:

FIGURA 2. Le grandezze più significative dell’impianto di cui allo schema di figura 1 in funzione della temperatura dell’ambiente refrigerato

 

FIGURA 3: impianto frigorifero con condensazione ad aria

 

 

 

Nel grafico di figura 4, analogo a quello di figura 2, vengono raffigurate le variazione delle grandezze significative dell’impianto in funzione della temperatura dell’aria. Si può notare andamenti del tutto analoghi a quelli della figura 2 ma un valore maggiore di tCON e minore del EER. Si ha un aumento di qFRIG del 34% e un aumento di EER del 12%.

FIGURA 4. Le grandezze più significative dell’impianto di cui alla figura 3 in funzione della temperatura dell’ambiente refrigerato

 

FIGURA 5. Le grandezze più significative dell’impianto di cui alla figura 3 in funzione del numero di aeroevaporatori

Se si considera una tAMB= 0 ° C e si varia il numero di aeroevaporatori da 7 a 16 si ha il grafico di figura 6 che riporta le grandezze più significative in funzione del numero di aeroevaporatori. Si può vedere che si ha una modesta variazione di qFRIG , circa +15% e minima del EER, circa + 5%. Se invece si considera variabile la temperatura dell’aria esterna ,considerando una tAMB= 0 ° C e numero di aeroevaporatori pari a 10, si ottiene il grafico di figura 7 che riporta le grandezze più significative. Si può vedere una diminuzione di qFRIG , circa -17% e forte diminuzione del EER, circa -31%. Il motivo è adducibile all’aumento della tCON , mentre la temperatura di evaporazione rimane praticamente costante.

3.3 L’IMPIANTO CON BATTERIA PER IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO

Le equazioni che governano il sistema saranno del tutto simili a quelle viste in precedenza.

Per la sezione evaporante :

qFRIG = F1(tEU,tFC) (18)

qB= F3(tEU) (19)

Per la sezione condensante :

qT= 4186 qmT D tT (20)

FIGURA 6. Le grandezze più significative dell’impianto di cui alla figura 3 in funzione della temperatura dell’aria esterna

 

 

 

 

e naturalmente qT = qCON . Se si considera variabile la temperatura di ingresso dell’aria esterna tAI , si ottiene il grafico di figura 8 che riporta le grandezze più significative. Si può vedere una diminuzione di qFRIG , circa +20% ed un aumento del EER, circa 15%. Si noti anche il rapporto qlat/qtot aumenti all’aumentare dell’aumento della temperatura dell’aria in ingresso. L’umidità relativa in uscita rimane praticamente costante :la capacità condensante della batteria aumenta.

Le condizioni di lavoro dell’impianto sono:

le dimensioni della batteria sono le stesse di quelle riportate nell’ esempio di tabella I

FIGURA 7: impianto frigorifero con batteria per impianto di condizionamento con condensazione ad acqua

3.3 L’IMPIANTO CON PARZIALIZZAZIONE

Nell’impianto con parzializzazione (figura 9) l’acqua refrigerata torna al gruppo frigorifero con temperatura variabile ed il gruppo parzializza la potenza secondo 4 gradini. Si suppone che le caratteristiche di rendimento del gruppo frigorifero siano immutate al variare della parzializzazione, rispetto alle caratteristiche senza parzializzazione. Le equazioni saranno :

Per il gruppo frigorifero:

qFRIG =F1(tEV,tCON)

per la batteria:

qB= 4186 qmB (tBU - tBI)

per l’evaporatore:

qSE = KAEV [tEV - (tBI+tBU)/2]

e deve essere:qFRIG= qB= qSE

FIGURA 8 . Le grandezze più significative dell’impianto di figura 7 in funzione della temperatura di ingresso dell’aria

 

 

La potenza termica smaltita al condensatore del gruppo frigorifero e’:

qCON=F2(tEV,tCON)

Quella relativa al condensatore:

qSC = KACON [tCON-(tTI+tTU)/2]

E per la torre evaporativa:

qT= 4186 qmT D tT

E naturalmente: qCON= qSC = qT

In queste equazioni tBU sarà fissato e variabile nel campo 7,25 ° C- 12 ° C . La parzializzazione viene effettuata secondo questa logica:

I dati assunti sono:

Si può notare l’andamento a "gradini" delle variabili più significative in funzione dell’intervento differenziato della potenza frigorifera impegnata. In particolare ad un aumento della tEI si ha, ferma restando la parzializzazione un aumento di tEV mentre la tCON rimane praticamente costante, ne consegue un aumento del EER. Il passaggio ad una successiva parzializzazione, comporta invece una diminuzione della tEV con conseguente diminuzione del EER.

FIGURA 9. L’ impianto "parzializzato"

3.4 L’IMPIANTO CON ACCUMULO DI GHIACCIO

Il funzionamento dell’impianto con accumulo di ghiaccio è quello relativo allo schema di figura 11. Si suppongono 2 fasi: la prima fase sia di accumulo, secondo la teoria enunciata nel paragrafo 2.6, la seconda di scioglimento, con il gruppo frigorifero fermo. Si suppongono i seguenti dati:

 

 

 

 

 

 

 

 

Il calcolo consegue il raggiungimento di uno spessore di ghiaccio di 2,25 cm in 3 ore , con un accumulo di 137 kWh o 0,27 kWh/m (figura 12). Si noti: la diminuzione di tEV e di qfrig (-11%) e del EER=-4%. Il grafico di figura 13 riguarda invece la fase di scioglimento.

 

 

FIGURA 10. Le grandezze più significative dell’impianto di cui alla figura 9

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il modello esposto consente di esaminare, pur con i limiti della semplicità delle equazioni proposte, i sistemi frigoriferi . Fasi successive saranno rivolte ad ulteriori schemi impiantistici ed alla loro ottimizzazione.

 

 

FIGURA 11. Impianto ad accumulo di ghiaccio

FIGURA 12. Le grandezze più significative dell’impianto di figura 11,fase di accumulo

 

 

 

E’ solo la difficoltà di reperire caratteristiche dettagliate dei componenti a limitare lo studio dei sistemi frigoriferi. L’autore è pertanto grato a quanti vorranno collaborare alla raccolta di dati utili:

FIGURA 13. Le grandezze più significative dell’impianto di accumulo ,fase di scioglimento, in funzione del tempo

SIMBOLOGIA

A= superficie

AF= area frontale batteria alettata

l = conduttività termica materiale

dt = intervallo di tempo

r= raggio

h= coefficiente di convezione

K= trasmittanza unitaria (w/m2K)

tbu= temperatura di bulbo umido

tAMB= temperatura ambiente refrigerato

tARIA= temperatura aria esterna

tAI= temperatura ingresso aria alla batteria

tEV= temperatura fluido frigorifero condensante

tFC = temperatura del fluido condensante

tCON= temperatura fluido frigorifero evaporante

tEU= temperatura acqua refrigerata uscita evaporatore

tEI= temperatura acqua refrigerata ingresso evaporatore

tTU= temperatura acqua uscita torre

tTI= temperatura acqua ingresso torre evaporativa

tBU= temperatura acqua uscita batteria

tBI= temperatura acqua ingresso batteria

tV= temperatura vasca accumulo di ghiaccio

q sens =potenza termica per calore sensibile

q lat =potenza termica per calore latente

q tot =potenza termica totale(calore sensibile e latente)

qFRIG= potenza frigorifera fornita dal compressore

qCON= potenza termica ceduta al condensatore che si suppone

somma di qfrig e qASS

qAE= potenza frigorifera fornita dall’aeroevaporatore

qAC= potenza termica smaltita dall’aerocondensatore

qB= potenza frigorifera fornita dalla batteria alettata

qT= potenza termica torre evaporativa

D tT= salto termico subito dall’acqua nella torre

qmB =portata massica acqua refrigerata alla batteria impianto

condizionamento

qmA =portata massica aria alla batteria impianto

condizionamento

q mT =portata massica acqua alla torre condensatrice

EER= rapporto fra la potenza frigorifera e la potenza

assorbita del compressore

NEV =numero aeroevaporatori

BIBLIOGRAFIA

[1] Ashrae 1997 , Pocket guide for Air conditioning, heating, Ventilation refrigeration

[2] Nicola Taraschi La torre evaporativa nella produzione di freddo nei processi industriali Atti del Convegno AICARR ottobre 2000

[3] Nicola Taraschi Le macchine per la produzione e l’accumulo di freddo IL FREDDO giugno 2000,editrice ELSEVIER

[4] J. G. Conan Tecnologia del freddo industriale ,editrice PEG 1990

[5] catalogo tecnico Baltimore Aircoil ICE CHILLER

[6] catalogo tecnico Emicon Air Conditioning Systems

[7] catalogo tecnico Lu-Ve Contardo

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